La sottoserie ‘Seicentine’ si compone di 100 unità, che andavano ad arricchire l’allestimento della stanza del Seicento del Museo Nazionale della Scuola, ove erano raccolti ricordi, documenti e volumi originali relativi a scuola ed educazione nel secolo XVII. I volumi rappresentano bene alcuni aspetti salienti della scuola dell’età barocca: caratterizzata in prevalenza dalle necessità della Controriforma Cattolica. Di qui il sorgere di ordini religiosi dedicati esclusivamente alle attività educative, come i Barnabiti, gli Scolopi e, soprattutto, i Gesuiti, che andarono elaborando un nuovo tipo di istituto scolastico in cui retorica e cultura classica venivano richiamate ad una funzione morale. Fu favorito, inoltre, il sorgere dei Collegi che ebbero in Italia il momento più importante della loro storia: essi si proponevano, infatti, di giungere alla formazione spirituale e morale dei giovani attenendosi ai principi della religione Cattolica. La Chiesa, attraverso gli ordini religiosi e il controllo delle autorità diocesane, giunse quasi al monopolio della scuola, anche se non mancarono casi di scuole laiche, come quello che il Comune di Verona affidò ad Orlando Pescetti, ma anche queste si uniformarono al modello di insegnamento Controriformistico.
I ragazzi fin dall’età di cinque anni venivano iniziati agli studi letterari (che comprendevano grammatica, cioè insegnamento del latino e del greco, la poetica, la retorica, la dialettica, la storia, un po’ di autori italiani), l’aritmetica era limitata a uso degli affari pratici, mentre le scienze matematiche erano considerate troppo alte per esser adeguate dalle menti dei fanciulli, che venivano comunque educati alle facoltà di ragione e di memoria ritenute parte dello spirito. Agli studi giovanili seguivano tre anni di un corso filosofico
Alberto Caprara, Insegnamenti del vivere del conte Alberto Caprara a Massimo suo nipote, presso l’erede di Domenico Barbieri, Bologna, 1672, frontespizio.
Alberto Caprara, Insegnamenti del vivere del conte Alberto Caprara a Massimo suo nipote, presso l’erede di Domenico Barbieri, Bologna, 1672, illustrazione.
Alberto Caprara, Insegnamenti del vivere del conte Alberto Caprara a Massimo suo nipote, presso l’erede di Domenico Barbieri, Bologna, 1672, illustrazione.
Guglielmo Mechonius, Hermathene, Hoc est Mercurii ac Palladis Simulacrum, De Recta Institutione Juventutis Scholastica, presso Joannis Gorlini, Francoforte, 1673, illustrazione.