La Legge Gentile (1923) con l’istituzione di una nuova scuola elementare quinquennale provvede anche a creare centri di formazione che forniscano una migliore preparazione ai futuri docenti. Si aboliscono le Scuole Normali le quali divengono Istituti Magistrali – distinti tra maschili e femminili – divisi tra inferiore e superiore, il quale rilasciava l’abilitazione all’insegnamento elementare e consentiva l’iscrizione all’Istituto Superiore di Magistero (dal 1936 facoltà). Con tale legge si rafforza inoltre il ruolo affidato al maestro, che dovrà essere punto di riferimento non solo dei suoi studenti, ma anche della comunità in cui svolge il suo incarico, ragione per cui con la circolare n. 49 del 19 Aprile 1923 viene stabilito l’obbligo di residenza nello stesso comune in cui questi insegna.
Nel fondo fotografico Indire la figura del ‘docente’ relativa a questi anni è riscontrabile in particolare nelle fotografie di gruppo dei giovani in formazione, ma si scorge anche nella documentazione delle scuole in cui questi ricoprivano il ruolo: sagoma talvolta in secondo piano nell’inquadratura e isolata, viene ritratta durante le lezioni in aula al di là della cattedra, rappresenta la figura di supervisione alle lezioni di Radio Rurale o dei rituali quali il saluto ala bandiera; è ripresa in mezzo al gruppo di studenti come guida delle lezioni pratiche in laboratorio e all’aperto, o come accompagnatore delle esercitazioni pubbliche della GIL, dei Balilla e delle Giovani italiane.
Le maestre sono incluse, in prima fila, anche nelle fotografie di gruppo con i colleghi uomini e le rappresentanze politiche e religiose locali: nei volti seri, le espressioni sono tese e immobilizzate a causa della lunga posa. Ma vogliamo riconoscere in questi elementi anche l’attestazione significativa di un momento ‘ufficiale’, in cui si manifestava la piena consapevolezza del proprio ruolo all’interno della società (Zoppi 2021). La figura femminile docente assume un ruolo centrale nell’inquadratura quando è maestra di scuola d’infanzia e l’obbiettivo predilige andare a ritrarre i momenti più vivaci e intimi quali il gioco e l’accudimento.