«Oggi è stato il mio primo giorno di maestra. […] Sono arrivata a scuola prima ancora che iniziassero le lezioni con una bicicletta presa a prestito da una vicina di casa. Non è un granché come edificio: per raggiungere la classe che mi è stata assegnata, ho fatto numerose rampe di scale […]. Con mia sorpresa mi sono trovata in una soffitta dal tetto spiovente dove, nella parte centrale in cui si può stare in piedi, sono stati messi i 54 banchi degli allievi di prima. E’ uno stanzone poco illuminato; il pavimento scricchiola rumorosamente quando si cammina perché è formato da assi in legno tutte consumate e traballanti. Non ci sono carte alle pareti: solo i disegni dei piccoli e qualche lettera dell’alfabeto»
Dal diario della maestra Mercedes Bellin
Nelle località più povere e remote del Paese gli spazi in cui si svolge l’attività didattica sono spesso di fortuna. Lo Stato, a partire dagli anni ‘80 dell’Ottocento, si impegna nel promuovere la costruzione di nuovi edifici scolastici anche nelle zone più isolate a sostegno della propria politica educatrice, rafforzando, poi, questo suo intervento negli anni del regime.
Negli anni ’30, si avvia in Italia un esperimento di utilizzo della radiofonia in ambito scolastico, la Radio Rurale: un ricevitore a prezzo imposto (inizialmente di 630 lire), con caratteristiche standardizzate. Il costituito Ente Radio Rurale – affidato alla presidenza di Achille Starace (esponente del Partito Nazionale Fascista) organizza una programmazione radiofonica che prevede opportunità di formazione a distanza al fine di uniformare ai rituali, ai contenuti e ai ritmi dell’educazione nazionale anche le più remote scuole primarie rurali.
La pluriclasse in una situazione di povertà del sistema scolastico, che ha penalizzato sempre la montagna e le piccole isole, ha segnato tutto il periodo a cavallo tra post-Unità e l’inizio del Novecento: si tratta di un gruppo di più classi riunite insieme, perché costituite ciascuna da pochissimi alunni, e a cui l’insegnamento viene impartito contemporaneamente da un unico maestro. Considerata pedagogicamente interessante per la collaborazione tra età diverse, perseguibile anche con le classi aperte, quella della pluriclasse è una scelta didattica oggi praticata di nuovo un po’ in tutte le ‘piccole scuole’, con azioni di tutoraggio da parte degli alunni più grandi che accolgono i più piccoli.