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La formazione della nuova classe magistrale

La Scuola Normale

Negli anni antecedenti all’Unità nazionale, nel suo Rapporto dedicato agli insegnanti e al loro percorso formativo, Francesco De Sanctis affermava:

«Lo stato in cui si trovano i maestri è deplorevole. Costretti ad esercitare i più umili e talora bassi uffizi per accattarsi la vita, rozzi, pedanti, sono essi tenuti in pochissimo conto presso l’universale, talchè non vi è nome tanto stimabile, e così poco stimato, quanto quello di maestro di scuola» (De Sanctis,1959, p. 97).

Fu la Legge Lanza del 20 giugno 1858 a segnare una svolta nel cammino verso una regolamentazione strutturata della formazione degli insegnanti, cercando di ovviare al problema della loro scarsa preparazione e istituendo la Scuola Normale che, secondo i piani di attuazione previsti, nell’arco di tre anni avrebbe dovuto raggiungere le dodici unità (sei maschili e sei femminili).  La formazione della nuova classe magistrale però non teneva conto della necessità di una scuola preparatoria precedente, per cui alla Scuola Normale si poteva accedere anche in assenza di continuità di studi tra questa e l’istruzione elementare. Il corso durava tre anni comprensivi di tirocinio ed era diversificato per sesso. L’Articolo 358 della Legge Casati (1859) che rivide i piani di studi di tali scuole riservava alle studentesse «l’insegnamento dei lavori propri al sesso femminile» – i cosiddetti “lavori donneschi” – mentre per gli studenti era invece previsto un corso sui diritti e i doveri dei cittadini.

Conclusi gli studi, il maestro poteva insegnare solo se fornito della patente di idoneità e di un attestato di moralità. Tuttavia non era raro che ci fossero maestri sprovvisti di questa, o addirittura semi-analfabeti, specie nelle zone rurali dove molto spesso si trovavano alla mercé di amministratori prepotenti, che avevano facoltà di decidere il loro stipendio, alle soglie della miseria, di sospenderli dall’esercizio delle proprie funzioni generando sovente, soprattutto nel caso di donne, abusi e ricatti (Farda, 1994).




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Scuola rurale di Tre Cancelli, nell’Agro Pontino, Latina, anni Trenta. Fondo G.L. Radice.
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Palestra all'aperto. Regio Istituto Tecnico "Caio Cornelio Tacito", Terni, 1899.
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Giuseppe Lombardo Radice ritratto con la sua classe di Tirocinio della Scuola Normale, Palermo, 1907. Fondo G.L. Radice.
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Alunne della Scuola Normale di Livorno, 1912. Fondo G.L. Radice.
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Giuseppe Lombardo Radice ritratto con la sua classe di Tirocinio della Scuola Normale, Palermo, 1907. Fondo G.L. Radice.
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Aula di Chimica, Regio Istituto Tecnico "Paolo Sarpi", Venezia, anni Venti.