Tra la metà dell’800 e il nuovo secolo i testi per ragazzi saranno sempre più caratterizzati da una grafica elegante e colorata, appositamente studiata per il racconto che affianca. Un vero e proprio testo parallelo fatto d’immagini che accompagna i piccoli lettori alla scoperta di nozioni scientifiche e geografiche, ma anche stimolo per attività pratiche o di puro svago, sempre in sintonia tra esercizio educativo e ludico.
Tra i testi più originali che uniscono l’intento didattico al gioco, suggerendo piccoli lavoro pratici, c’è il libretto di A. De Bécourt, tradotto dal francese nel 1830. Le bellissime 23 tavole insegnano l’Arte di costruire ogni sorta di oggetti in rilievo e in carta per servire ad istruzione e passatempo della gioventù d’amendue i sessi. Nel ‘900 in particolare sono i periodici illustrati che, forti delle nuove possibilità offerte dalla stampa a colori e dalla grafica, propongono ai giovani lettori rubriche di giochi da ritagliare, colorare e costruire, enigmistica e proposte di esperimenti divertenti.
Come letture per le scuole elementari, vari sono poi quei testi che si prestano a dare ai ragazzi, sotto forma di racconto, un primo approccio alle scienze. Per esempio, Ciondolino, è un racconto fiabesco in cui il misterioso mondo degli insetti e della laboriosa e ordinata vita del formicaio sono descritti ai ragazzi dal giornalista e scrittore Luigi Bertelli (Vamba).
Il libro diviene anche oggetto stesso del gioco, quando le sue pagine si corredano oltre che di testo, d’illustrazioni che offrono nuove relazioni: fra autore e lettore, fra adulto e bambino che leggono insieme, fra parole e figure. In particolare da inizio ‘900, suscitano curiosità gli albi ‘per i più piccini’, libretti che raccontano storie semplici con una combinazione di poche parole e molte illustrazioni: raccolgono storielle divertenti, testi in rima, canzoni e spartiti musicali.