La scuola elementare “Giovanni Villani” di Firenze partecipa con le fotografie scattate da un’insegnante, la quale, per comporre il testo della trama, sceglie l’originale punto di vista del fiocco del grembiulino di un alunno, così attraverso le didascalie scritte come un dialogo diretto, al piccolo pezzo di stoffa si fanno raccontare momenti e sentimenti vissuti dal suo proprietario. Anche in questo caso le inquadrature ravvicinate e realizzate da un punto di vista pari all’altezza dei bambini, ci coinvolgono emotivamente mentre le didascalie ideate per ogni immagine, ci descrivono lo scandire della giornata, le attività scolastiche e gli stati d’animo dei soggetti.
«Ecco, mi presento, sono io, il fiocco che parla, e questo è il mio amico, il ragazzino che mi porta sotto il mento ogni mattina e… non crediate che io me ne stia lì come una cosa inerte, no, no, vedrete…»