Nel 1977, con la Legge 517, l’assetto della scuola italiana cambia drasticamente: le scuole speciali e le classi differenziali vengono abolite e il nostro paese intraprende con fermezza la strada dell’inclusione, una scelta che introduce un modello pedagogico avanzatissimo e che costituisce tuttora un unicum nel panorama europeo. La strada che porta all’inclusione è lunga. Per lungo tempo ritenute “ineducabili” e oggetto di esclusione sociale, le persone con disabilità trovano un primo riconoscimento dei loro bisogni educativi nelle istituzioni speciali. L’inserimento nelle classi comuni segnerà un punto di svolta, realizzando il dettato costituzionale del diritto allo studio e contribuendo al superamento di una visione elitaria e autoritaria della scuola.
Le cinque sezioni tematiche narrano per immagini la storia e l’evoluzione del processo inclusivo dagli anni Trenta a oggi. I bisogni educativi di bambini e ragazzi con disabilità sono documentati nell’ambito dei luoghi e spazi scolastici, dei metodi e degli strumenti didattici, della cura del corpo, della socialità, e della preparazione al mondo del lavoro.
Tra le immagini, quelle provenienti dall’Archivio Storico Indire presentano un contesto specifico della storia dell’integrazione scolastica, ancora legato alle scuole speciali e alle classi differenziali. I limiti cronologici del fondo fotografico Indire, infatti, coprono un arco temporale che non supera gli anni Sessanta, permettendo un’analisi storicizzata del tema a partire dagli anni Trenta. Affiancando però le immagini dell’Archivio Storico Indire a quelle moderne dell’archivio corrente e di archivi esterni, emerge la possibilità di una lettura sia diacronica sia sincronica, che permette un’analisi più complessa e problematica dell’argomento.
Nelle fotografie databili dopo gli anni Cinquanta fino ad oggi possiamo avere testimonianza non solo delle nuove metodologie didattiche e dei cambiamenti dell’ordinamento scolastico in tema di educazione inclusiva, ma della diversa metodologia rappresentativa della disabilità stessa. Le immagini mostrano bambini e studenti in pose più libere, sebbene organizzate appositamente per la fotografia. Le inquadrature mostrano un punto di vista del fotografo sempre più ravvicinato, testimone di un maggior interesse nell’entrare in relazione con i soggetti piuttosto che ritrarli da lontano. Il processo inclusivo è così raccontato grazie a immagini del quotidiano scolastico che riguardano ogni studente: immagini non limitate ad evocare una condizione, ma a descrivere, seppur con la “messa in posa”, gli aspetti relazionali dei soggetti tra loro e con l’ambiente scolastico, coinvolgendo lo spettatore e presentandogli un contesto, piuttosto che renderlo mero osservatore di un soggetto ritratto.
Le immagini oltre che dall’Archivio storico di Indire, provengono dagli archivi delle seguenti istituzioni esterne: Archivio Fotografico Istituto dei Ciechi di Milano-Museo Louis Braille; Archivio Fondazione Pio Istituto dei Sordi Milano; Associazione Italiana Persone Down Onlus; Fondazione Pubblicità Progresso. Inoltre hanno collaborato la Scuola Primaria Paritaria Edith Stein, Parma; Istituto Comprensivo Seravezza (LU); Istituto Tecnico Cristoforo Colombo, Porto Viro (RO), e la redazione di «Per Noi Autistici».
La mostra fotografica è stata realizzata all’interno dell’omonimo evento organizzato da USR Toscana e Indire presso ARTEX – Centro per l’Artigianato Artistico e Tradizionale della Toscana (16 marzo 2018, Firenze).
I testi sono tratti dal volume F. Benedetti, F. Caprino, P. Giorgi, P. Infante, Nessuno escluso: il lungo viaggio dell’inclusione nella scuola italiana, Sesto Fiorentino, Apice Libri, 2018.
Ricerche iconografiche e progettazione gallery: Irene Zoppi